Martedì 23 marzo, il deputato della LREM (La République en Marache, partito di Macron N.d.T.) Patrice Perrot ha rivolto un’interrogazione parlamentare a Gérald Darmanin, ministro dell’Interno, per chiedere lo scioglimento del Collettivo Palestine Vaincra. In un testo profondamente calunnioso e mendace, che si basa sulla recente designazione della rete Samidoun (di cui il collettivo è membro) come organizzazione “terrorista” da parte di Israele per chiedere il divieto del nostro collettivo. La sua richiesta è il copia e incolla di un comunicato della lobby di estrema destra NGO Monitor che mira a combattere il movimento di solidarietà con la Palestina in tutto il mondo.
Ovviamente, questa richiesta è infondata, le attività del nostro collettivo sono pubbliche e non sono state oggetto di alcun divieto. Con la rete internazionale Samidoun, stiamo svolgendo attività di sensibilizzazione, informazione e agitazione a favore della causa palestinese, una causa anticolonialista e antirazzista. Gli unici terroristi sono lo Stato di Israele e i suoi sostenitori.
D’altronde , la Corte penale internazionale ha appena aperto un’indagine contro Israele per crimini di guerra durante l’offensiva militare a Gaza nel 2014.
Questa richiesta di scioglimento arriva in un contesto in cui la repressione del movimento a sostegno del popolo palestinese si rafforza, soprattutto nel tentativo di criminalizzare il boicottaggio di Israele. Anche se lo scorso giugno la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato la Francia per aver ostacolato la libertà di espressione a seguito della condanna degli attivisti che chiedevano il boicottaggio di Israele.
Inoltre, la lobby pro-Israele cerca di equiparare l’antisionismo all’antisemitismo per neutralizzare qualsiasi contestazione alla sua politica di apartheid. In questo contesto, i comuni di Nizza e Parigi hanno adottato la “nuova definizione di antisemitismo” redatta dall’IHRA (International Alliance for the Remembrance of the Holocaust) che considera antisemita ogni rimessa in discussione dello Stato di Israele, uno stato coloniale e razzista. Lunedì 22 marzo, questa scandalosa manovra di strumentalizzazione della legittima lotta all’antisemitismo è stata respinta dal comune di Strasburgo presieduto da un sindaco ecologista (del partiti Europe Écologie le Vert N.d.T.).
Dalla sua fondazione, 2 anni fa a Tolosa, il Collectif Palestine Vaincra ha subito sistematicamente numerosi attacchi (intimidazioni, minacce, menzogne, annunci di denunce) legati alle sue varie attività a sostegno del popolo palestinese e alla sua legittima resistenza. Questi attacchi hanno luogo perché l’estrema destra filo-israeliana non accetta lo sviluppo di una voce anticolonialista e antirazzista a favore del popolo palestinese e dei suoi diritti fondamentali. Chiedendo lo scioglimento del collettivo, Patrice Perrot e i sostenitori di Israele dimostrano ancora una volta di essere ardenti difensori dell’apartheid israeliano.
Ma al di là del Collectif Palestine Vaincra e delle organizzazioni che difendono i diritti dei palestinesi, il susseguirsi di appelli allo scioglimento di organizzazioni antirazziste, associazioni musulmane e sindacati è una minaccia preoccupante per tutte le persone impegnate per la libertà di espressione, l’uguaglianza e la giustizia. Questi vari attacchi sono i sintomi di un’offensiva reazionaria e razzista che richiede da parte nostra un’intensificazione della solidarietà con il popolo palestinese e l’esigenza di costruire una risposta forte, unita e coerente a queste intimidazioni e minacce.
Imbavagliare l’antisionismo significa attaccare l’antirazzismo!